Durante un incontro tenuto in questi giorni tra i rappresentanti del settore armiero e venatorio sardo, e il Governatore della Regione sardegna Ugo Cappellacci, è stato il paragone con la vicina Corsica a tenere banco. Se in Francia, si può autorizzare la caccia a febbraio rispettando i dettami delle direttive Ue e i dovuti parametri tecnici scientifici, non si vede perché diversa dovrebbe essere la situazione italiana, sarda in particolare.
La caccia a febbraio era stata promessa ai cacciatori dall'Assessore Oppi, salvo poi fare passi indietro proprio per l'assenza a suo dire dei dati necessari. Emanuele Farneti, relatore designato dalla delegazione ricevuta in Regione, ha chiesto al Governatore che vengano fatti i dovuti controlli sulla società che ha preso in appalto gli studi scientifici sugli uccelli migratori commissionati dall’Assessorato all’Ambiente. E' stato chiesto anche di fare chiarezza in merito ad alcune affermazioni dell'Assessore Oppi (fatte in occasione della manifestazione dello scorso 4 gennaio) in secondo cui alcuni dei funzionari in seno all'assessorato sarebbero dichiaratamente anticaccia Infine è stata ricordata la vicenda che ha visto la sospensione del calendario venatorio 2011 2012, di cui l'Assessore Oppi è ritenuto il maggiore responsabile.
L'incontro, accettato dal Governatore su richiesta del consigliere Ignazio Artizzu, ha sortito qualche effetto. “Mi prenderò carico delle vostre istanze e le porterò avanti seguendole personalmente – ha detto Cappellacci -. Voi oggi mi avete presentato anche dei buoni suggerimenti e fatto delle giuste osservazioni, vi prometto che vigilerò affinché tutto si svolga nel modo più corretto e mi impegno ad esaminare il tutto con la massima attenzione”.
Sarà, ma i cacciatori si dicono sono pronti a scendere nuovamente in piazza per chiedere che venga riconosciuta la dignità della loro categoria e l'importanza economico e sociale dell'intero comparto per la Sardegna.