Accogliendo il ricorso presentato dal Wwf, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha bloccato il Piano della Provincia di Sondrio per la gestione dello stambecco. Lo rende noto la stessa associazione ambientalista, che nel 2009, subito dopo l'approvazione del Piano, aveva presentato ricorso contro il provvedimento varato senza la Vas e senza la partecipazione delle associazioni ambientaliste.
Secondo gli esponenti del Wwf, quello della Provincia è stato un tentativo di rendere lo stambecco cacciabile su tutto l'arco alpino a partire da un primo progetto pilota. Oggi gli esemplari presenti sulle Alpi sono stimati in circa 31 mila capi, tutti discendenti da un centinaio di esemplari sopravvissuti all'inizio del '900. Dopo il lungo stop della caccia la popolazione di questa specie sta ora ricolonizzando tutto l'arco alpino. Secondo il Wwf l'apertura della gestione venatoria avrebbe compromesso il lungo lavoro di reintroduzione. Esattamente il contrario insomma dei motivi per cui si attuano i piani faunistici: ovvero rinvigorire le specie favorendo la selezione degli esemplari più forti e sani.
Ma non è il metodo della gestione ad essere stato contestato. Il Presidente della Repubblica non ha fatto altro che rilevare un vizio di forma nel campo delle competenze. La Provincia è stata ritenuta incompetente in materia, visto che spetta solo al Ministro per le Politiche forestali d’intesa con il Ministro dell’Ambiente disporre le variazioni degli elenchi delle specie cacciabili.