“Vogliamo sapere quanti contributi percepiscono le associazioni ambientaliste e animaliste. Perché il rigore deve valere per tutti. E di questi tempi forse sarebbe più utile destinare le risorse ai servizi per i cittadini”. Lo dichirara sul quotidiano BsNews l'Associazione Cacciatori Lombardi di Gardone Valtrompia, per voce del suo presidente Tiziano Cominassi.
Mentre ancora non si ha traccia delle informazioni sui finanziamenti oggetto di diverse interrogazioni parlamentari, la caccia, soprattutto in Valtrompia, dove lavora la manifattura d'eccellenza delle armi ed il suo grande indotto, dà sostentamento a migliaia di famiglie e contribuisce all'economia del Paese esportando circa il 70 per cento del prodotto. Senza contare il contributo al Pil bresciano degli oltre 30mila cacciatori della Leonessa” aggiunge Cominassi.
Acl ha organizzato per venerdì 16 marzo all'Hotel Marcheno un incontro con il senatore Valerio Carrara, che ha portato avanti a nome dei cacciatori le interrogazioni in Senato (l'ultima qualche settimana fa). Dalle prime interroganzioni, “nel giro di tre anni – spiega ancora il portavoce di Acl - le realtà sono quasi raddoppiate e oggi alcune hanno bilanci paragonabili a quelli di società quotate in Borsa. Vogliamo conoscere quanti soldi ricevono dal pubblico. Ed eventualmente ridurli. Il cittadino-cacciatore”, spiega, “crede che la priorità vada all'uomo e non all'animale: per questo riteniamo opportuno destinare quei fondi ai servizi alla persona, magari agli anziani e alle giovani coppie”.
Cominassi ribadisce la necessità di nuove normative sulla caccia in deroga - “una tradizione molto sentita nelle valle bresciane e bergamasche” - che riguarda specie come il fringuello, la peppola, il frosone, la pispola e il prispolone (comunemente chiamato tordina nel Bresciano)".