Con una delibera approvata lo scorso 13 marzo la Regione Calabria ha aumentato la tassa annuale per l'esercizio venatorio da 66,62 a 100,80 euro. A portare la cosa all'attenzione della stampa era stato il consigliere del Gruppo Misto Pasquale Tripodi, il quale, “seppur comprendendo le motivazioni” della Giunta, aveva chiesto la revoca del dispositivo, visti i grossi sacrifici cui già sono sottoposti gli appassionati della regione.
Nulla da fare per l'Assessore regionale all'Agricoltura, Michele Trematerra, visto che si tratta di un atto amministrativo dovuto per legge. “La tassa regionale – spiega - è stata aggiornata ad euro 100,80 determinati per come di seguito: euro 84,00 per effetto dell'art. 9 della legge 43/2005, giusto il 50% della tassa governativa (ovvero 168 euro); euro 16,80 per effetto dell'art. 14 della L.R. 47/2011". "Quindi - conclude Trematerra - l'aumento è frutto di disposizioni di legge applicate al minimo consentito. La mancata applicazione comporterebbe un danno all'erario sanzionabile dalla Corte dei Conti".