In occasione di Pesca e caccia in fiera, manifestazione organizzata dalla Provincia di Rovigo lo scorso fine settimana, si è svolto l'atteso convegno sui migratori acquatici. Un'occasione per presentare i risultati di un lungo lavoro di ricerca che ha coinvolto Regione, Ente Veneto Agricoltura, l'Atc Rovigo 3, Acma ricerche e l'Ufficio Avifauna Migratoria di Federcaccia e che ha permesso la realizzazione del volume Le anatre selvatiche del Delta del Po, scritto da Michele Bottazzo (Veneto Agricoltura) e Emiliano Verza (Provincia di Rovigo). Dai dati raccolti negli ultimi 10 anni, si apprende che gran parte delle specie sono in aumento, a testimonianza che il lavoro svolto sul territorio compiuto grazie a investimenti pubblici e privati, ha dato i suoi frutti, anche e soprattutto grazie ai cacciatori che contribuiscono alle operazioni di tutela di habitat e specie.
Lo studio ha coinvolto 60 operatori qualificati per un totale di 1.200 giornate di lavoro su 20.000 ettari di terreno. 26.000 i dati raccolti su consistenze e presenze. Le più importanti numericamente sono fischione e germano. Dal canto suo Fidc ha sottolineato l'importanza dei “Diari di caccia”. “Con questo sempre maggior coinvolgimento dei cacciatori a supporto della scienza - ha concluso il vicepresidente Carnacina - vogliamo mostrare chi sono i cacciatori, dove vogliono arrivare e qual è il loro futuro“. Oliver Martini in rappresentanza dell’Ente produttori selvaggina ha parlato della minaccia costituita dall’insostenibile presenza dei cormorani, che depredano le risorse ittiche, ma che in nome dell’ambiente limita la pressione venatoria e le aree di caccia, e si impegna nell’alimentazione di sostegno ai migratori.