“Amo il contatto con la natura. L’amicizia che si crea tra i cacciatori. Diversissimi tra loro ma spesso accomunati da una grande, unica passione”. A dichiararcelo è Sonia Petruso, giornalista a Rai 2, appassionata di caccia e di cinofilia. Ha tre bracchi italiani e un Deutscher Kurzhaar (Bracco tedesco) e con loro passa le sue giornate all'aria aperta. Della caccia ama soprattutto il loro lavoro e la felicità che esprimono a alla vista del selvatico.
Per lei la caccia è altro che un hobby e uno sport, è una vera filosofia di vita. “Mi piacciono – dice - i vecchi cacciatori, quelli che raccontano…la vera memoria della caccia. I giovani sono spesso colti dal sacro fuoco di sparare, dimenticando talvolta il galateo del cacciatore. Vanno in giro bardati come guerriglieri con fucili semiautomatici in gomma nera (orribili per me) che cammino per i boschi con pantaloni comodi e giacche nei colori verde o marrone ed un sovrapposto Beretta in calibro 20”.
“Se i cacciatori rispettano le regole (e sottolineo se) - continua - sono i primi a ripulire i boschi, a dar da mangiare ai cinghiali quando c’è la neve, a rispettare la natura proprio perché sentono di farne parte. Ho fatto proseliti nel mio piccolo spiegando a quelli della mia zona di raccattare le cartucce esplose senza abbandonarle, come molti fanno, sul posto. Detto questo, spesso le famigliole che fanno la scampagnata lasciano il bosco in condizioni deplorevoli”.
Infine un augurio: “che un domani ci siano più cacciatori e meno sparatori. La caccia – ribadisce - è una nobile arte per ridurla ad una misera conta di pennuti! E che i cacciatori leggano di più. Invece di comprare solo riviste di settore…sarebbe meglio regalarsi qualche vecchio libro sulla caccia. Ce ne sono di bellissimi. Ma è un discorso troppo lungo”.
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