In un periodo di assoluto rigore come questo, sarebbe opportuno effettuare serie revisioni delle spese degli Enti pubblici. Mentre si critica la scarsa efficienza del personale, peraltro sovradimensionato, si parla spesso di un esagerato ricorso alle consulenze esterne.
Ecco perché fa così scalpore, tra le tante, l'inchiesta del Gazzettino veneto (Sprechi a Nordest) che mette in luce le esorbitante spese per consulenze e ricerche in Friuli e Veneto per ragioni bizzarre, o quantomeno non certo prioritarie. In particolare, nell'articolo, ripreso anche da un servizio del Tg5, si parla delle risorse spese nel 2010 (fonte dipartimento della Funzione pubblica), che tra le altre contemplano anche spese per "laboratori di spaventapasseri", gare di pupazzi di neve e cene di rappresentanza. Tra gli enti più spreconi ci sono i parchi: il Parco del Sile per esempio pare abbia stanziato 12 mila euro per dare una ripulita al sito web dei parchi del Veneto (in tutto le consulenze dichiarate dall'ente – stanziate ma non tutte erogate nell'anno di riferimento - superano le 350 mila euro). Altre spese non proprio urgenti sono quelle sostenute per lo studio del bramito del cervo, 3.500 euro, o addirittura 21 mila euro per il censimento delle anguille nei fondali fangosi, entrambi per conto dell'amministrazione provinciale di Treviso.
Ma la situazione è la stessa in ogni parte d'Italia. Rimanendo nel nord est si scopre che il Parco Naturale delle Prealpi Giulie ha speso 12 mila e 400 euro per archiviare i dati per il piano di gestione delle aree Natura 2000 e 4 mila euro per una mostra fotografica. Idem in Liguria, dove il lavoro di catalogazione e messa in rete di libri nell'ambito della rete biblioteche della rete aree protette liguri, è costato 5 mila e 40 euro.
Insomma, facendo una rapida panoramica, tanto per dare qualche dato di riferimento - ma non è detto che siano solo sprechi - si viene a sapere che per gli Enti Parco e le aree naturali di competenza locale, solo per "Incarichi affidati a consulenti e collaboratori esterni" (dati comunicati dalle amministrazioni pubbliche all'Anagrafe delle prestazioni, ai sensi dell'art 53 del Dlgs 165/01), nel 2010 sono stati stanziati più di 350mila euro in Emilia Romagna, più di 260mila euro in Liguria, più di 1 milione 400mila euro in Lombardia, 2 milioni 300mila in Piemonte, 1 milione 500mila in Toscana, 800mila euro in Veneto.
Tutto questo, ovviamente, va aggiunto alle somme che lo Stato e le Regioni erogano ogni anno per la gestione ordinaria dei parchi e delle aree naturali, di cui poco traspare, viste le difficoltà a leggere i bilanci degli enti pubblici. Anche su questo, in tempi di vacche molto ma molto magre, i nostri amministratori sarebbe bene che rendessero conto ai cittadini.