Rimuovere al più presto quegli ostacoli che da 33 anni impediscono la corretta applicazione della caccia in deroga. Questo l'auspicio che è uscito dall'assemblea di CRCA Civiltà Rurale Caccia Ambiente svoltasi negli scorsi giorni a Brescia, come riportato dal quotidiano Brescia Oggi.
Ne ha parlato ampiamente il Presidente Enzo Bosio illustrando i difetti dell'articolo 19 bis della 157, che trascurando sia le modalità per la determinazione della piccola quantità, che i meccanismi di ripartizione della stessa tra le Regioni interessate al prelievo in deroga, deve essere riscritto.
A dirlo non è solo il movimento, ma le stesse sollecitazioni pervenute prima dal Consiglio di Stato e poi dalle sentenze della Corte di giustizia delle Comunità europee. Per CRCA occorre anche garantire una maggiore responsabilit�dell'Ispra nel rilascio dei pareri, adottando al contempo le misure per la deroga a tutela delle produzioni agricole, in modo da siglare un reciproco sostegno tra caccia e mondo agricolo.
Di pari passo deve andare avanti il processo per l'inserimento dello storno tra le specie cacciabili, con la possibilità di allargare l'intervento – secondo Bosio – anche a peppola e fringuello. Entrambe le specie sarebbero infatti cacciabili secondo la convenzione di Berna e in buono stato di conservazione.