A seguito di numerose denunce penali, scaturite da esposti delle associazioni ecologiste, nel vicentino sono diversi i cacciatori e gli agricoltori a rischiare sanzioni fino a 100 mila euro per i manufatti ad uso venatorio e agricolo. Questa situazione è stata affrontata nei giorni scorsi da una riunione con i sindaci dei comuni dell'alto vicentino, i comprensori alpini, gli Atc, l'On. Sergio Berlato e il comandante regionale del Corpo Forestale dello Stato dott. Daniele Zovi.
Nel suo intervento, riportato in un comunicato stampa, l'on. Sergio Berlato ha ricordato come “i proprietari di questi manufatti siano stati autorizzati alla loro costruzione in base alle normative vigenti che sono rimaste invariate dal 1992 ad oggi, ricordando altresì che nel corso degli ultimi vent’anni sono stati effettuati frequenti ed accurati controlli da parte delle autorità competenti senza che le stesse ravvisassero alcuna ipotesi di infrazione alle normative vigenti”. Se le normative non sono cambiate, quindi, non si capisce perché oggi vengano considerati irregolari. “Se qualcuno considera irregolare o illegittima la situazione attuale – sottolinea Berlato - vuol dire che era illegittima ed irregolare anche la situazione riscontrabile negli ultimi vent’anni. Ma di questo non dovrebbero essere chiamati a rispondere i proprietari dei manufatti ma le autorità preposte che hanno fornito l’autorizzazione e quelle che hanno periodicamente effettuato i controlli”.
Durante la riunione è emersa la necessità di chiedere alla Regione l’emanazione di una norma interpretativa che possa fornire certezza del diritto a tante decine di migliaia di persone che chiedono di poter esercitare le loro attività nel rispetto della legge, richiesta che Berlato ha già sottoposto al Consiglio Regionale e che sarà nuovamente inoltrata ai consiglieri con le firme di tutti i presenti alla riunione.