Sulla notizia secondo cui la Regione Piemonte sarà costretta ad accendere un nuovo mutuo per far fronte ai costi del referendum sulla caccia, interviene il Presidente nazionale di Arci Caccia Osvaldo Veneziano."Siamo al colmo del ridicolo", commenta. ". "Purtroppo - sottolinea - a soffrire ed a piangere toccherà ai cittadini del Piemonte che saranno “predati” da ulteriori tasse , accise, imposte per il teatrino referendario in corso".
Per Veneziano la colpa di questa situazione ricade in parte sui politici piemontesi che "hanno voluto far svolgere, per negligenza o malafede poco importa, un referendum sulla caccia vecchio di 25 anni" e che non hanno presentato alcuna proposta "che si proponesse di interpretare e risolvere nel rispetto della migliore cultura venatoria espressa dai cacciatori piemontesi i quesiti referendari relativi ad una legge che non c’è più ed era in essere nel lontano 1987".
"A godersi il referendum - sottolinea Veneziano in un altro passaggio - saranno probabilmente le banche che concederanno il “mutuo”, oneri ed interessi a carico della Regione cioè dei contribuenti". Lapidaria la conclusione di Veneziano "non andremo a votare a giugno e non voteremo quei “signoroni” della politica piemontese corresponsabili di questa “spesuccia” referendaria".