Se per la Federcaccia la bozza del nuovo calendario venatorio umbro è migliorabile ma in linea con quanto richiesto, di diverso avviso è la Libera Caccia, che dal canto suo ha scelto di non partecipare alle riunioni della consulta faunistico venatoria al fine di evitare “di essere infilati nel calderone dei comunicati stampa che spacciano per condivise scelte penalizzanti per i cacciatori umbri”.
In opposizione a quanto previsto dall'Assessore Cecchini, la Libera Caccia invierà alla Regione la propria proposta “che riporta (per trattare in sintesi alcuni degli argomenti scottanti e di attualità) fino al 31 gennaio il prelievo di Turdidi e Beccaccia, che reintroduce il prelievo del Colombaccio al 1 settembre (con due opzioni da valutare per garantirne la cacciabilità fino al 10 febbraio), inizio del prelievo alla selvaggina Stanziale e alla Quaglia (se dovesse prevalere la tesi dell’impossibilità “pseudo-scientifica” del prelievo al 1 settembre) a partire dal 9 settembre e documentazione di supporto per l’obbligatoria richiesta all’ISPRA del prolungamento della stagione al 10 febbraio per alcune specie migratrici e dei corvidi in genere".
Pronta anche la documentazione di supporto per la predisposizione del prelievo in deroga dello Storno (con l’ausilio di stampi in plastica), per il prelievo in deroga del Fringuello (volutamente ignorato dalle Istituzioni nella passata stagione venatoria) e, nuovo di zecca, lo studio di fattibilità per il contenimento dei Corvidi nel periodo maggio-agosto da attuare con la collaborazione delle Aziende Agricole. "Un voluminoso lavoro - commenta l'ufficio stampa di Anlc Umbria - supportato da dati scientifici elaborati dal nostro Ufficio Tecnico Legislativo, che consegneremo alla Regione dell’Umbria, all’Osservatorio Regionale, alle Province e che divulgheremo con tutti i mezzi a nostra disposizione".