"Noi siamo convinti che fosse e sia ancora possibile arrivare a una
nuova legge che garantisca un
esercizio responsabile della caccia come contributo all’equilibrio ambientale. Su questa posizione si potevano incontrare, come abbiamo verificato in numerose riunioni, le posizioni più riflessive del mondo ambientalista e di quello dei cacciatori". E' quanto dichiarano in una nota
Gianfranco Morgando, segretario regionale Pd Piemonte, e
Aldo Reschigna, presidente gruppo consiliare regionale Pd.
In questo senso i rappresentanti del Pd sottolineano che "se si andrà a votare, la responsabilità ricadrà esclusivamente sulla giunta regionale, che, anziché
lavorare per una legge che andasse nella direzione dei quesiti referendari, ha cercato di favorire la rivincita delle posizioni più estreme, nella convinzione che il possibile non raggiungimento del quorum nella consultazione referendaria apra la strada a una legge ancora più permissiva di quella attuale".
"Troppi soldi - evidenziano Morgando e Reschigna - mancano per le politiche sociali, il lavoro, la scuola, la sanità, perché si possa pensare di spendere 22 milioni
prima di tentare ogni strada per una soluzione alternativa. E’ in nome di questa responsabilità che siamo impegnati, nonostante i ristretti margini di tempo. Per questo abbiamo riavviato la discussione tra i gruppi regionali e presentato in Consiglio una Mozione con la quale si chiede il
ritiro delle quattro proposte di legge in materia presentate - oltre che dal Pd, da Pdl/Lega Nord, Idv e Verdi - affinché possa essere individuato un nuovo percorso legislativo che recepisca alcune delle tematiche proposte dai sottoscrittori della richiesta di referendum".