In Piemonte il tentativo di conciliazione avviato dal Presidente Cota per evitare il referendum sulla caccia è ancora lontano dalla soluzione auspicata. Difficile accontentare chi intende avere rassicurazioni su una decisa riduzione della caccia in regione, non solo i promotori del referendum (insieme a Sel, Idv e Movimento Cinque Stelle) ma anche in maniera più lieve il Pd, e chi, invece, Lega e Pdl, intende rassicurare i cacciatori. Ieri, 26 aprile, è fallito il tentativo di trattativa con il comitato referendario, che non intende cedere dalle sue posizioni.
Da Luca Pedrale, Pdl, si apprende che anche oggi la terza commissione si riunirà ad oltranza per cercare di arrivare alla definizione di un ordine del giorno che stabilisca le linee guida della nuova legge, da sottoporre al Consiglio regionale. “La condivisione di questo documento tra le varie forze politiche – sottolinea Pedrale - ci consentirà così di abrogare la legge regionale in vigore, e quindi di evitare il referendum”. Secondo quanto emerge da un articolo de La Stampa, il presidente del consiglio regionale ha rinviato la stampa delle schede referendarie fino a stasera, pertanto l'intesa politica, dev'essere trovata in queste prossime ore.
Il Pd intanto ne approfitta per mettere in luce “la grave crisi della maggioranza Cota” dovuta proprio a questa vicenda. “Va bene evitare il referendum per risparmiare – sottolinea Aldo Reschigna - ma occorre una intesa su un documento che fissi nero su bianco i punti dettagliati di una nuova legge che tenga anche conto dei quesiti referendari”.