Sarà un emendamento, presentato alla Legge Finanziaria attualmente in discussione al Consiglio regionale, ad abrogare la legge regionale sulla caccia ed evitare il referendum. Legge che sarà poi riapprovata in seguito, secondo le indicazioni dell'ordine del giorno presentato dalla maggioranza. Almeno questo si è appreso dalla seduta di ieri, mercoledì 2 maggio, che però si è chiusa poco prima votare l'emendamento sulla caccia (articolo 20). Un fatto, questo, che ha dato adito a diverse ipotesi sulla possibilità che la maggioranza in realtà non abbia alcuna fretta di raggiungere questo scopo.
C'è chi sostiene si intenda aspettare l'esito delle comunali (a Cuneo è candidato l'assessore alla Caccia Claudio Sacchetto), che si svolgeranno durante il prossimo fine settimana (in questo caso il voto sull'emendamento potrebbe arrivare solo settimana prossima), c'è chi invece pensa che questo stallo rifletta perfettamente la situazione di confusione interna alla maggioranza, visto che una parte di essa intende arrivare comunque al voto. La pensa così anche il democratico (Pd) Aldo Reschigna, per il quale “nel centrodestra c'è chi scommette sulla sconfitta del referendum, con il non raggiungimento del quorum, per andare poi a una nuova legge che allarghi le possibilità di cacciare”. A differenza di grillini e Sel, il Pd è ancora convinto della necessità di giungere ad un accordo che consideri i quesiti referendari, ma basato su qualcosa in più delle concessioni contenute nell'Odg approvato in commissione.
Durante la seduta di ieri, Andrea Stara, di Insieme per Bresso, ha annunciato che il provvedimento formulato da Sacchetto sarebbe impugnato già all’indomani dell’approvazione ed ha ricordato la responsabilità attribuitagli dalla giustizia amministrativa, che lo ha nominato commissario ad acta per fare un referendum, non per evitarlo.
(Repubblica)