Abrogata la legge regionale 70/96 sulla caccia, il Piemonte risparmierà quei 22 milioni di euro che sarebbero dovuti servire per organizzare i seggi e stampare le schede. "Non appena approvata la finanziaria – ha dichiarato in queste ore il Presidente Cota - si esprimerà la Commissione di garanzia in relazione al referendum, e prenderemo atto della sua valutazione. E' ovvio che saluto positivamente il risparmio di 22 milioni, che, in un momento così delicato, potranno essere impegnati a sostegno delle categorie più deboli".
Riguardo alla nuova legge, nelle intenzioni della giunta Cota c'è quella di adeguare la legislazione piemontese ai cambiamenti intercorsi negli ultimi16 anni - mutamento delle condizioni in cui si esercita la caccia, della fauna, del territorio e delle attività condotte su di esso - con una normativa allineata a quella delle Regioni confinanti e che concepisca la caccia in tutte le sue sfumature. Fino alla sua approvazione, comunque, sarà in vigore la normativa nazionale (n.157/92).
Intanto il Comitato promotore del referendum ha deciso di sospendere ogni attività propagandistica e promette di valutare tutte le strade legali per riprendersi il referendum: “al momento – si legge in una nota - non escludiamo nemmeno denunce penali (per violazione dell’articolo della Costituzione che prevede i diritti civili della popolazione)”.