Riguardano le più importanti specie di selvaggina migratoria di interesse venatorio i tanti progetti di ricerca avviati dalla Federazione Italiana della Caccia. "I risultati - è stato ricordato da Fidc Umbria in occasione di Ca.Pe.Tav, presto consentiranno anche al mondo della caccia di potersi sedere al tavolo tecnico alla pari con le istituzioni, potendo cioè contare su di un ventaglio di dati scientifici sulla base del quale discutere ogni calendario venatorio".
E’ questa l’unica via, secondo la linea nazionale della Federcaccia – ma anche secondo il trend generale degli altri Stati europei –, per mantenere la caccia un’attività sostenibile nel terzo millennio, che possa svolgere quel ruolo di governance del territorio e degli equilibri faunistici indispensabile per la corretta fruizione dell’ambiente da parte di tutti i soggetti interessati.