Non c’è nulla di incostituzionale in quello che è accaduto riguardo alla caduta del referendum regionale sulla caccia in Piemonte, che si sarebbe dovuto celebrare il prossimo 3 giugno. A dirlo è Alfonso Celotto, Professore di Diritto Costituzionale all'Università degli Studi Roma Tre.
“La prassi – spiega in riferimento al provvedimento del Consiglio regionale che ha invalidato la legge regionale sulla caccia e quindi fatto venir meno la possibilità di portare avanti la consultazione popolare - è prevista dalla legge sul referendum 352/70: quando viene modificata la normativa oggetto del referendum nel verso indicato nel quesito già proposto, gli organi competenti, ossia la Corte Costituzionale nel caso nazionale, la Commissione di Garanzia nel caso specifico del Piemonte, valutano se il referendum è ancora ammissibile".
"La Commissione - continua - si è espressa a favore dell’annullamento e la giunta ha di conseguenza cancellato l’appuntamento per il voto. Le polemiche possono avere un senso sul piano politico, non su quello del giuridico”.