Non soddisfatto dalla risposta data dal Sottosegretario Braga durante la seduta in Commissione Agricoltura della Camera di mercoledì 23 maggio 2012, in quella stessa sede Roberto Brandolini, deputato del Pd e primo firmatario di quell'interrogazione, ha replicato: “allo stato attuale, la caccia allo storno sarà possibile solo in deroga per quantitativi limitatissimi, mentre tale specie si rende colpevole di ingenti danni alle colture agricole, danni destinati ad aumentare per effetto del mancato abbattimento di esemplari nello scorso anno".
Brandolini Ricorda inoltre che lo scorso anno non si è potuto cacciare in deroga lo storno proprio per l'assenza delle linee guida e che "avvicinandosi l’apertura della nuova stagione di caccia, è probabile che tale mancanza perdurerà anche nell’attuale, visto che le disposizioni preannunciate dal Governo per l’abolizione delle linee guida stesse, che dovranno essere inserite nella nuova legge comunitaria, difficilmente entreranno in vigore in tempo utile".
"Ad aggravare ulteriormente il quadro della situazione - sottolinea Brandolini - vi è poi la questione dei pareri dell’ISPRA, che l’istituto si rifiuta di esprimere, adducendo la mancanza dei dati relativi alla quantità di volatili presenti sul territorio nazionale, dimenticando che quando aveva avallato la richiesta di rendere la specie dello storno cacciabile ne aveva accertata la consistenza sui cieli nazionali. Osserva pertanto che se le modifiche normative illustrate dal sottosegretario potrebbero in realtà consentire di superare il problema delle linee guida, potrebbe in ogni caso permanere l’impossibilità ad agire qualora l’ISPRA si dovesse rifiutare di esprimere il parere che, pur non essendo vincolante, è obbligatorio acquisire".
Infine Brandolini ha rivolto un nuovo appello al Governo "affinché voglia agire nella direzione di superare tali ostacoli, per evitare gli immani danni che si produrranno al settore agricolo, già duramente provato dalla crisi, perdurando il divieto di caccia di tale specie".