Riceviamo e pubblichiamo:
Mentre ciascuno invoca la propria rappresentatività e studia il sistema, le strategie per difendere la posizione o per trovare una propria collocazione, la caccia muore e con essa l'associazionismo venatorio. In un momento in cui si richiederebbe la massima coesione fra tutti coloro che, a vario titolo, sono accomunati dalla passione per la caccia, assistiamo ad una lotta senza quartiere per accaparrarsi una tessera in più, per trovare un posto in una commissione o per gestire realtà che non gli appartengono.
Tutti auspichiamo una Legge regionale della caccia in linea con i tempi, che riscriva integralmente l'art. 34 della legge finanziaria, in modo da consentire al cacciatore alla migratoria di potersi muovere liberamente su tutto il territorio regionale, senza essere ingabbiato nella logica assurda della prenotazione giornaliera; tutti auspichiamo che si ponga un argine ed un limite insuperabile alla sottrazione continua di territorio per l'istituzione di aree vietate alla caccia (è di questi giorni la notizia di una proposta del Parco Fluviale del Volturno, come se ciò fosse la panacea di tutti i mali e dei disastri ambientali); tutti auspichiamo che sul territorio regionale vengano istituite aree cinofile degne di tale nome, che consentono l'addestramento e l'allenamento dei cani durante il periodo di chiusura della stagione venatoria; tutti, insomma, auspichiamo interventi mirati, tesi a rendere la caccia un'attività di vita all'aperto, libera di lacci e laccioli burocratici, pur nel rispetto di norme e disposizioni inderogabili. Eppure con il nostro atteggiamento facciamo di tutto perchè ciò non avvenga. Interventi denigratori a danno di questa o quella associazione che si sentono in giro, la corsa a far sostenere la propria rappresentanza dal politico di turno, l'assenza di un impegno coerente sulle problematiche venatorie, sono il peggior viatico per ottenere quanto auspicato. Ognuno di noi si metta in discussione, si riappropri del proprio essere cacciatore e cerchi di dare tutto se stesso a difesa della comune passione.
Pertanto plaudiamo ed impariamo a sostenere, come militanti, ogni iniziativa che parta dalla base dei cacciatori. All'iniziativa dell'associazionismo venatorio della città di Capua dell' 8 giugno prossimo, io ci sarò e la mia sarà la presenza di un CACCIATORE INDIGNATO.
Prof. Andrea Ferrara
Presidente Provinciale Federcaccia Caserta