Sono stati assolti dal Tribunale di Ascoli i 19 cacciatori che nel febbraio del 2010 erano stati accusati di caccia abusiva, dopo essere stati sorpresi dalla guardia forestale con i fucili carichi (solo due di loro) e i cani fuori dalle loro gabbie al di fuori dell'orario di caccia stabilito.
I cacciatori erano stati autorizzati dall'Atc ad una battuta di caccia selettiva per il controllo della proliferazione dei cinghiali nel territorio montano, per limitare i danni alle coltivazioni. La squadra, che aveva il permesso di cacciare dalle 8 alle 14, è stata raggiunta da una pattuglia della forestale alle 14.30. Gli agenti hanno rilevato due fucili ancora carichi e trovato i cani fuori dalle loro gabbie.
Il pm Gennaro Cozzolino - riferisce un articolo de Il Messaggero - ha chiesto la condanna dei 19 cacciatori ad una pena pecuniaria di tremila euro ciascuno. Ha chiesto invece l'assoluzione per tutti l'avvocato Peppe Falciani spiegando al giudice che "le due squadre erano state autorizzate dalla Provincia ed erano abilitate all'abbattimento selettivo delle femmine di cinghiale. Alle 14,30 erano ancora in zona di caccia - ha aggiunto - solo perché stavano scaricando le armi, recuperando i cacciatori, i cartelli, i cani". A sciogliere le accuse è stato in questi giorni il giudice Bondi Ciutti, assolvendo tutti gli imputati.