Continua il botta risposta tra l'Assessore Birindelli e il Presidente dell'Arcicaccia di Roma, Andrea Severi. L'oggetto della discussione sono i tempi dell'emanazione del calendario venatorio, per cui si è sforato, come anche in altre regioni, il termine stabilito dalla legge 157/92 (15 giugno). Severi aveva fatto presente questo ritardo e si era visto rispondere dall'Assessore che la bozza di calendario è stata già presentata e condivisa anche dal rappresentante di Arcicaccia Lazio, prospettando una veloce approvazione del calendario.
“La Regione che è, anche in virtù della riforma parzialmente federalista, organo legislativo primario oltre che secondario – torna a ribadire Severi, rispondendo ai toni risentiti dell'assessore - ha il dovere morale, politico e normativo di rispettare le norme in essere a partire dalla 157 del 92 e dalla 17 del 95 comprese le tempistiche da esse previste per la stesura del calendario venatorio regionale”.
“L'appello di chi scrive – sottolinea Severi nella sua lettera aperta all'assessore - è il tentativo di convincerla a cercare di cambiare rotta anche rispetto il passato (amministrazioni precedenti incluse) e possibilmente di coinvolgere più strettamente le organizzazioni venatorie tutte attraverso i propri rappresentanti”. Severi rinnova la richiesta per l'attivazione di tavoli tecnici per lo studio di problematiche relative alle specie opportuniste. L'importante è “tornare a parlarci a tutto campo anche sulle politiche venatorie, spesso infatti ogni anno si va verso una replica stereotipata del precedente senza considerare troppo ciò che cambia di anno in anno”.