Con Sentenza 160/2012, depositata mercoledì 27 giugno 2012, la Corte Costituzionale ha dichiarato l'illegittimità costituzionale della legge della Regione Lombardia 26 settembre 2011, n. 16 (Approvazione del piano di cattura dei richiami vivi per la stagione venatoria 2011/2012 ai sensi della legge regionale 5 febbraio 2007, n. 3 “Legge quadro sulla cattura dei richiami vivi”).
La Consulta ha ritenuto fondate le questioni sollevate dal Consiglio dei Ministri. Anzitutto l'approvazione del Piano attraverso lo strumento legislativo (cosa che inibisce le possibilità di annullamento); l'aver consentito "strumenti espressamente vietati" per la cattura (reti) e l'adozione della legge in assenza dei presupposti che, in base alla normativa comunitaria, legittimano le deroghe al divieto di prelievo venatorio. Infine è stata sottolineata la violazione del giudicato costituzionale viste le altre sentenze di analoghe disposizioni.
"Nella giurisprudenza di questa Corte - si legge nella sentenza - è costante il rilievo che le deroghe adottate dalle Regioni al generale divieto di prelievo venatorio, caratterizzate dalla loro eccezionalità, non possono comportare, in termini più gravosi di quanto non sia stato disposto dal legislatore statale, la riduzione del livello di tutela apprestato all’ambiente ed all’ecosistema dalle norme interposte contenute nella legislazione nazionale (sentenza n. 310 del 2011)".