Con la revisione dell'ordinanza sulla caccia approvata il 27 giugno, il Consiglio federale svizzero ha creato le basi per una gestione della fauna selvatica più efficace. L'aggiornamento estende la possibilità di controllare le specie che creano i maggiori danni o che costituiscano un pericolo per la pubblica incolumità, migliorando allo stesso tempo le misure di protezione.
Principio esteso anche a specie protette quali lince, lupo e castoro, per le quali si ampliano le possibilità di regolarle a livello regionale. Le nuove norme consentono, previa opportuna autorizzazione della Confederazione (rilasciata nel caso in cui non si rivelino pericoli per le specie), i Cantoni potranno intervenire quando queste pregiudicano seriamente impianti strutturali, arrecano danni notevoli agli animali da allevamento o riducono eccessivamente gli effettivi della fauna selvatica.
La Legge introduce anche altre novità, come la possibilità per i Cantoni di delimitare zone di tranquillità per la fauna selvatica d'intesa con le associazioni e le organizzazioni interessate; il divieto di utilizzo di trappole mortali; l'obbligo di prove periodiche di tiro per i cacciatori; nuove disposizioni per la caccia da tana e specifiche sulla formazione dei cani da caccia.
Altre disposizioni attengono alla protezione della pernice grigia, al divieto di utilizzo di pallini di piombo per la caccia agli acquatici e alla riduzione dei periodi di protezione di cormorano (per i cui danni alla pesca professsionista si sta pensando a specifiche misure di prevenzione) e cinghiale (ridotti di un mese). Lecornacchie nere sono invece da ora annoverate fra le specie cacciabili.