“Piuttosto di continui piccoli aggiustamenti della norma che disciplina la caccia, occorrerebbe, a distanza di quasi vent’anni dalla sua approvazione, una revisione più organica e approfondita della legge che in alcuni suoi aspetti non è più adeguata a soddisfare le mutate condizioni venatorie della regione”.
Questa la posizione dei consiglieri regionali UDC Valerio Bettoni e Gianmarco Quadrini in merito alle modifiche in discussione alla legge regionale 26/93 in Commissione Agricoltura. I due propongono di affrontare una questione che ritengono ben più importante di quella sul periodo per l'allenamento e l'addestramento dei cani, e cioè “il riconoscimento della validità, ai fini faunistici, delle cosiddette “fasce di rispetto” dalle vie di comunicazione sia ferroviarie che stradali comprese nei primi 50 metri da ambo i lati delle medesime (i cosiddetti buffer)”.
“In molte parti del mondo - sottolineano Quadrini e Bettoni - infatti, le zone di buffer sono viste come un mezzo per aiutare a preservare la fauna selvatica nelle vicinanze. Gli alberi, gli arbusti, e le erbe che vengono utilizzate per creare le “fasce di rispetto”possono servire come zone di alimentazione e riparo per una serie di diverse specie di animali selvatici. Buffer di questo tipo possono essere costruiti in un modo da rendere possibile per le specie che avevano lasciato determinate zone di tornare lentamente e ripopolare tali aree in modo da ristabilirne un corretto equilibrio ecologico.
"Sia uccelli che mammiferi - concludono - la fauna omeoterma oggetto della tutela della legge n. 157/92 e, di riflesso, della legge regionale 26/1993, beneficiano ampiamente di queste “protezioni derivate”, cosa che fa quindi ritenere ragionevole e tecnicamente corretto l’inserimento di tali fasce di interdizione della caccia nella percentuale di TASP (territorio agro silvo pastorale) regionale destinato a tutela della fauna".