In contrapposizione ad altre associazioni venatorie, secondo cui l'Ispra avrebbe dato parere favorevole alla preapertura a coniglio e colombaccio al primo settembre e la chiusura del colombaccio al 10 febbraio, l'Associazione Ascn evidenzia che l'Istituto per la protezione della fauna selvatica ha invece dato un parere più restrittivo rispetto agli scori anni: (apertura al primo ottobre alla caccia al colombaccio ed esplicita richiesta di sospendere la caccia al Combattente e Moretta; evitare la cacciabilità del fagiano anche nelle aziende faunistico-venatorie per sfuggire a patologie comuni con la Coturnice; ridurre il prelievo venatorio della Tortora a tre giornate nel mese di settembre, con chiusura totale al 31 ottobre, ridurre il carniere giornaliero a cinque capi con tetto massimo prelevabile di 25 capi annui; l’apertura della Quaglia al primo di ottobre; la chiusura della caccia al Tordo bottaccio, Tordo Sassello e Cesena al 10 gennaio; chiusura della caccia alla Beccaccia al 31 dicembre, parere negativo sulla cacciabilità della lepre). Per quanto riguarda le Zps, si fa presente ancora la necessità di idonea valutazione di incidenza nel piano faunistico venatorio (che non è ancora stato approvato).
“Siamo sicuri – dice Ascn - che il neo Assessore Aiello saprà motivare, con il supporto di inoppugnabili argomentazioni scientifiche, scelte diverse da quelle raccomandate dall’ISPRA (parere obbligatorio ma non vincolante), periodi di caccia più lunghi e carnieri stagionali più ragionevoli; basterebbe per la verità fare riferimento ai c.d. key concepts approvati dalla C.E. ed alla “Guida alla disciplina della caccia nell’ambito della direttiva 79/409/CE”, da cui la Guida ISPRA dovrebbe trarre spunto, e che tuttavia prevedono limiti meno rigorosi all’attività venatoria anche per specie come quaglia, beccaccia e colombaccio".
"Siamo pure certi - continua Ascn - che l’Assessore Aiello prenderà atto che i ristretti “comitati” degli ultimi tempi non hanno portato niente di buono, visto che in oltre un anno non sono riusciti ad approvare uno straccio di Piano Faunistico; siamo infine certi che l’Assemblea Regionale, tenuto conto delle raccomandazioni dell’ISPRA e della costante giurisprudenza del TAR, saprà orientarsi correttamente nelle scelte legislative di emergenza per consentirci di andare a caccia senza patemi d’animo".
Perché di questo si tratta, sottolinea Ascn, di un’emergenza di cui i cacciatori e le associazioni non hanno colpa, ma con cui debbono confrontarsi per trovare una soluzione ragionevole.