“Certamente migliorativo nei confronti dell’annata precedente (vedi ad esempio i periodi di prelievo di Colombaccio, Tordo sassello e Cesena), grazie anche ai nostri motivati e documentati suggerimenti sulla base del documento tecnico inviato da FACE Italia a tutte le Regioni e Province autonome, a contrasto delle indicazioni dell’ISPRA, talmente restrittive da apparire punitive, come ad esempio quelle che hanno portato all’impossibilità di prelevare nella prima decade di febbraio il colombaccio e altre specie di acquatici come da noi richiesto, perché tecnicamente e scientificamente possibile”. E' il commento dell'Anuu Migratoristi sul calendario venatorio approvato in Veneto.
“Certo, non poter più approvare il calendario venatorio con legge (viste le recenti sentenze della Corte costituzionale concernenti Abruzzo e Liguria) è oggi un ostacolo di non poco peso - argomenta l'associazione veneta - : ma se tale strategia la Regione Veneto l’avesse seguita nel recente passato, sulla scia di Lombardia, Toscana, Marche e altre Regioni, almeno per qualche anno i nostri cittadini cacciatori avrebbero vissuto di certezza del diritto, senza essere continuamente esposti alla spada di Damocle dei consueti e strumentali ricorsi al Tar da parte dei soliti noti. Una scelta strategica che la nostra Associazione ha invano sollecitato per lungo tempo”.
L'Anuu denuncia l'incapacità gestionale di alcune Province che “si sono fatte interpreti di richieste limitative da parte di Atc senza reale motivazione”. “Senza dubbio – spiega - è più facile introdurre restrizioni che fare dei progetti specifici di intervento sul territorio, come è più facile processare le intenzioni dei cacciatori piuttosto che educarli e responsabilizzarli rendendoli attori partecipi della gestione dello stesso. Questa non è utopia, bensì è la grande sfida che i cacciatori veneti e italiani devo affrontare e vincere se siamo persuasi che la caccia sia una risorsa e non un problema, come avviene in molti altri paesi europei”.