Con l'approvazione della “legge di manutenzione”, la Regione Toscana ha modificato la legge regionale 3/94, assicurandosi così la possibilità di confermare la propria normativa sul calendario venatorio per la prossima stagione di caccia. Un provvedimento che ha trovato il plauso di Moreno Periccioli, presidente di Federaccia Toscana, il quale pochi giorni fa in una lettera all'Assessore Salvadori ha avanzato alcune proposte per rafforzare le certezze per i cacciatori.
Anzitutto Fidc Toscana chiede all'assessorato di sollecitare il Parlamento ad una modifica che renda indiscutibile la valenza del comma 1 dell'articolo 18 (legge 157/92), come richiesto dalla Conferenza delle Regioni dopo l'approvazione della legge Comunitaria, che a proposito dei tempi di prelievo stabiliti appunto al comma 1, ha chiesto al Governo di fare chiarezza sulle contrastanti indicazioni della Guida Ispra per i calendari venatori.
Visto il rischio di una pronuncia della Corte Costituzionale simile a quella già emessa per altre regioni, secondo Periccioli occorre preparare una soluzione alternativa, “per evitare il pericolo che, magari a stagione venatoria imminente o già in corso, sia messa in dubbio la continuità della caccia”. Periccioli pensa ad un “atto amministrativo” completo di tutta la documentazione, da tener pronto per l'eventuale necessaria immediata adozione. In tal caso dovrà ovviamente essere chiesto il parere dell'Ispra (che, ricorda Periccioli, anche in base alla recente risposta del Sottosegretario Braga, può anche essere disatteso). Fidc Toscana propone che la Regione attivi da subito formali rapporti di collaborazione col Cirsemaf (Consorzio cui aderiscono sette atenei italiani e che ha sede a Firenze) al fine di disporre del supporto tecnico/scientifico necessario per il calendario venatorio.
Sul fronte deroghe si richiede la massima estensione possibile sul territorio del prelievo allo storno ai sensi della lettera a) comma 1 della direttiva uccelli (danni agricoltura), con l'utilizzo di richiami e quant'altro consentano l'efficacia dell'intervento. Inoltre che, in attesa che il Tar del Lazio si pronunci sul ricorso avverso al parere Ispra, siano nuovamente attivate le procedure di deroga ai sensi della lettera c), per il prelievo in piccole quantità del fringuello. Anche per il regime di deroga vale il principio del parere Ispra non vincolante, come ha ricordato nella sua risposta il rappresentante del Governo. Pertanto anche su questo punto la Regione può avvalersi della consulenza tecnica del Cirsemaf, dice Periccioli.