Le scelte concertate in sede di Consulta faunistico venatoria sono i veri capisaldi del testo di calendario venatorio 2012 - 2013 approvato in Calabria, "in quanto - dice la relazione della Regione che accompagna il testo - valutate tenendo conto di una pluralità di fattori autoctoni piuttosto che generalisti come potrebbero essere quelli richiamati nella citata guida ISPRA che riferisce dell’Italia inglobata nel più ampio contesto europeo”.
Nel suo parere l'Ispra infatti non ha potuto fare a meno di segnalare alcuni scostamenti del progetto di calendario venatorio dalle indicazioni riportate nella “Guida per la stesura dei calendari venatori ai sensi della legge n.157/92, così come modificata dalla legge comunitaria 2009, art. 42″. Per le sue decisioni la Regione fa sapere di aver “tenuto conto in via prioritaria degli strumenti di indirizzo e pianificatori vigenti, del documento Key Concepts of articles 7 of Directive 79/409/EEC on Period of Reproduction and prenuptial Migration of huntable bird Species in the EU, della “Guida per la stesura dei calendari venatori ai sensi della legge n. 157/92, così come modificata dalla legge comunitaria 2009, art. 42″ e della legislazione vigente".
"La Regione Calabria propone dunque - si legge nella relazione - un calendario che mantenga i capisaldi di cui sopra e consenta un razionale prelievo delle risorse faunistiche senza mortificare eccessivamente l’economia legata all’indotto creato dall’attività venatoria in un particolare momento di crisi per molti settori”.