Alcuni fonti riportano la notizia di una richiesta inviata dalle associazioni ambientaliste sarde (Amici della Terra, Enpa, Gruppo d’Intervento Giuridico, Lipu, Lega per l’Abolizione della Caccia, Wwf) all'Ispra affinchè produca “un provvedimento negativo e vincolante sul calendario venatorio” recentemente approvato dal Comitato faunistico regionale.
Forse le associazioni fanno finta di non sapere che in realt�l'Ispra non ha nessun potere di vincolare calendari venatori alle proprie conclusioni. Può al massimo dare un parere negativo che il governo della regione deve valutare attentamente a cui deve rispondere con proprie motivazioni.
Le associazioni in particolare contestano l'assenza del principio di precauzione in mancanza di censimenti faunistici e di atti di pianificazione faunistica per le specie della cosiddetta nobile stanziale 'a rischiò (pernice e lepre sarda); i periodi di caccia decisi per beccaccia, turdidi, folaga e anatidi (Germano reale, Alzavola, Codone) e l'assenza della valutazione di incidenza ambientale in Sic e Zps.
Le stesse associazioni fanno sapere che “sono stati coinvolti anche la Commissione europea, il Ministero dell’ambiente e l’Assessorato regionale della difesa dell’ambiente (Servizio tutela della natura e Servizio valutazione impatti)”.