“La politica del “meglio poco che niente” e la strategia del “ pane e salame “ ci ha portato alla situazione attuale”, “la base dei cacciatori ha diritto di sapere come stanno effettivamente le cose in quanto in gioco c’è il futuro e la sopravvivenza della passione venatoria così fortemente radicata nella nostra regione ed in particolare nelle provincie di Bergamo e Brescia, che da sole rappresentano la metà dei cacciatori lombardi”.
Con queste parole l'ufficio stampa di Crca risponde ad alcune dichiarazioni del Presidente Provinciale dell'Anuu di Brescia, Umberto Gafforini, il quale aveva preso le distanze dalla manifestazione indetta dal movimento per il prossimo 14 luglio.
Al proposito si riporta in alcuni stralci il contenuto della lettera inviata dall'Anuu al movimento: "questa Delegazione Provinciale - si legge nel testo - ritiene che il CUPAV (ndr: Coordinamento Unitario Provinciale delle Associazioni Venatorie: le associazioni che aderiscono sono Federcaccia, ANUU Migratoristi, Enalcaccia, Liberacaccia, CPA, ACL, Italcaccia) – non il CRCA – dovrebbe essere assai più opportunamennte l’organismo che presiede ad iniziative volte, come quella in oggetto, a salvaguardare le nostre antiche tradizioni venatorie". Il presidente Anuu in particolare si riferisce poi ad un duplice ruolo di rappresentanti e dirigenti di alcune associazioni all'interno di Crca.
All'Anuu bresciana Crca imputa una mancanza di prospettiva e “posizioni di retroguardia ci porteranno all’oblio”. Per gli esponenti di Crca è necessaria un’operazione verità per "porre fine a sterili polemiche che non giovano a nessuno se non a chi gode nel non vederci uniti". Pertanto il movimento invita nuovamente i cacciatori a partecipare uniti e numerosi alle manifestazioni che si terranno a Bergamo, Brescia e Mantova che hanno per oggetto temi venatori di comune interesse".