E' uscito un documento unitario dalla riunione organizzata lunedì 9 luglio dal Partito Caccia Ambiente a Caserta con le associazioni venatorie regionali (hanno partecipato Anuu migratoristi, Fidc e Confavi). Tutti d'accordo nel condannare l’operato degli Organi Regionali per l’approvazione dell’art.34 che obbligherà i cacciatori campani a richiedere l’ambito di residenza venatoria dove risiedono anagraficamente, e praticare all’interno dello stesso la caccia esclusivamente alla selvaggina stanziale. Solo pagando un'ulteriore quota potranno praticare la caccia alla selvaggina migratoria in tutti i restanti ATC della Regione ma per un massimo di 30 giornate previa prenotazione.
Nel documento sottoscritto si sollecitano gli Organi Regionali preposti alla "rivisitazione di tutto quanto oggi sta gravando e decretando la fine dell’attività venatoria in Campania", e all'approvazione "della nuova Legge Regionale che consenta la pratica dell’attività venatoria alla selvaggina migratoria per tutti i giorni consentiti dalla legge senza prenotazione alcuna e su tutto il territorio regionale".
Altresì si invita la Regione a deliberare l’approvazione del piano faunistico venatorio regionale o quanto meno la proroga dello stesso, condizione senza la quale, si è impossibilitati all’emanazione del calendario venatorio stesso. Per tutto quanto sopra esposto Caccia Ambiente ,FIDC, ANUU, CONF.A.V.I. hanno deciso unanimamente, nel malaugurato caso non si riesca a riformulare l’art. 34 approvato nella legge finanziaria 2012, una serie di proteste articolate, prima fra le quali, la disubbidienza al pagamento della quota dell’ ATC di residenza venatoria, appena sarà richiesto, nonché una grande manifestazione presso il palazzo della Regione per far sentire forte la voce di dissenso dei cacciatori campani.