Si è parlato del camoscio alpino e dei progressi fatti sul fronte della gestione e della ricerca all'assemblea nazionale dei cacciatori di montagna dell'Uncza, che si è svolta nel centro di Sauze d’Oulx (To), in val Susa. La popolazione italiana di camosci è quella più numerosa di tutte le Alpi e d'Europa, ha detto il tecnico Ispra Silvano Toso.
Oggi, ha ricordato Giuseppe Menguz, dell'Università di Torino, in Piemonte i censimenti dei cacciatori sono importantissimi, visto che sono la base di ogni programma di abbattimento. Sul piano sanitario Massimo Benatti e Roberto Permunian hanno invece descritto l’andamento dell’epidemia di cheratocongiuntivite comparsa in alta val di Susa nel 2004 e di rogna sarcoptica.
Nel pomeriggio, si è svolta l'assemblea vera e propria. Introducendo i lavori, il presidente nazionale Flaim ha ricordato la promozione della conoscenza tecnica, attività che vede gli scienziati effettuare le ricerche, ma che ha nei cacciatori i principali divulgatori. Un fine - ha aggiunto - che vede nel positivo andamento delle adesioni alla nostra Associazione il giusto riconoscimento per il lavoro svolto”.
E con la ricerca si è chiusa la 47a Assemblea. Sono stati consegnati, infatti, i premi Uncza per le tesi di laurea, quest’anno andati a: Roberta Covi, facoltà di Scienze naturali dell’Università di Siena, per il lavoro su “Genetica di popolazione e del paesaggio sulle Alpi: due tetraonidi a confronto (gallo forcello e pernice bianca)”; Dalila Taloni, della facoltà di Veterinaria dell’Università di Milano, che ha illustrato i risultati delle sue ricerche su “Andamento del quadro biometrico e metabolico nel quadriennio 2006/2009 nei camosci da 1 a 3 anni in val d’Ossola”. E adesso appuntamento per il 2013 in Veneto, che ospiterà la prossima edizione.