Riceviamo e Pubblichiamo
La "raccomandazione" dell'ISPRA sulla necessità di posticipare l'inizio della caccia di selezione al 15 agosto, non può trovarci d'accordo. Le motivazioni sono persino ovvie; facendo questa scelta si metterebbe in seria difficoltà il completamento dei piani di prelievo e nel contempo si rinuncerebbe a dare un segnale d'impegno e di responsabilità verso il comparto agricolo, rinnegando gli sforzi che da alcuni anni sia il mondo venatorio che le Istituzioni, promuovono per l'affermazione di una caccia rispettosa della conservazione delle specie selvatiche e nel contempo utile quale strumento di regolazione delle densità di talune popolazioni faunistiche e per l'equilibrio con le produzioni agricole.
I dati in possesso degli Uffici Caccia delle Amministrazioni Provinciali toscane, sono sufficienti per dimostrare come, da anni, l'apertura della caccia di selezione non abbia prodotto nessuno "scompenso" e che anzi, ad oggi, il problema della densità di ungulati sia esattamente opposto rispetto ai timori dell'Istituto. La nostra posizione "critica" espressa nei tavoli regionali ci ha portato a rimarcare in più occasioni come sia venuto a mancare il necessario coordinamento e una maggiore uniformità nell'azione congiunta di Regione e Amministrazioni Provinciali. Ora però, ognuno dovrà fare sino in fondo la propria parte ed assumersi le necessarie responsabilità.
Le Provincie, possono decidere autonomamente e presentare all'ISPRA "Piani di gestione straordinari". Ciò è possibile e praticabile da subito anche se ne parliamo da giorni e settimane. Ciò è quello che i cacciatori ed agricoltori si aspettano in queste ore. Il tempo delle riflessioni è scaduto; ora serve solo senso di responsabilità per garantire certezza del diritto!
L'Arci Caccia Toscana