Il consigliere regionale Marco Lombardi (Pdl) dell'Emilia Romagna sostenendo la tesi secondo la quale le deroghe allo storno non sono comunque sufficienti a risolvere il problema dei danni alle coltivazioni, ha proposto l'inserimento della specie tra quelle comunemente cacciabili e inserite in calendario venatorio. Il consigliere ha sottolineato che si tratta di un'ipotesi ritenuta compatibile dall'Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica e già prevista in diversi stati europei della stessa area biogeografica dell'Italia come Portogallo, Spagna, Francia, Grecia, Malta, Cipro e Ungheria. L'unica vera soluzione per Marco Lombardi va in questa direzione soprattutto in Emilia Romagna dove “i danni da storno – precisa Lombardi - rappresentano la quota più alta per specie nell’ambito dei danni da fauna selvatica alle produzioni agricole, costituendo oltre il 15 per cento dell’ammontare degli stessi. Danni che saranno risarciti mettendo le mani in tasca a tutti i cittadini emiliano-romagnoli”. L'applicazione della direttiva n. 409/79/CEE che all'allegato due non consente la caccia a questo passeriforme, ha obbligato le regioni all'attuazione di prelievi in deroga che come ci dice Lombardi “hanno di fatto comportato l’incremento della popolazione stanziale con conseguente crescita esponenziale dei danni procurati alle produzioni”. “Ho presentato dunque - continua Lombardi - una risoluzione per impegnare il presidente Errani ad attivarsi subito ed in tutte le sedi istituzionali per il reinserimento dello storno nell'elenco delle specie cacciabili come peraltro già richiesto dalla Conferenza delle Regioni a fine 2007 e di recente, dalla Commissione Agricoltura della Camera con una risoluzione approvata all’unanimità appena prima dell’estate”. “Nel contempo - conclude Lombardi - ho anche sensibilizzato l’Onorevole Sergio Pizzolante affinché anche da parte del Governo nazionale si solleciti l’Unione Europea in tal senso”.