Non è altro che l'ennesima provocazione secondo il presidente della Provincia di Grosseto, Leonardo Marras, la richiesta di istituire una tassa per i cacciatori (in particolare per i cinghialai) avanzata dal presidente provinciale di Italia Nostra, Michele Scola. Una provocazione che però esige una chiara e ferma posizione sul contributo alla gestione ambientale fornito dal mondo venatorio.
Con un comunicato ufficiale Marras delinea una realtà che lascia ben poco spazio alle argomentazioni di Italia Nostra. Basta attenersi ai dati sui danni causati dal cinghiale, i cui rimborsi "che oggi la Provincia eroga agli agricoltori - dice Marras - sono finanziati con i fondi previsti dalla legge 157 sulla caccia", interamente coperti dai tributi pagati direttamente dai cacciatori e dagli Atc. Con i tagli governativi alle amministrazioni provinciali, aggiunge Marras, “la Provincia non integra di un solo euro il bilancio della caccia che, dunque, è a totale carico dei cacciatori”.
Ma c’è di più, aggiunge il Presidente Marras: “il 50% dei tributi pagati dai cacciatori, ormai da alcuni anni, rimane a Roma senza che il governo lo trasferisca al territorio. Quindi i cacciatori pagano il doppio di ciò che il territorio riceve in cambio per la gestione di danni, ripopolamenti e miglioramenti ambientali. Infine, nel 2010 la Provincia ha erogato rimborsi per 220.000 euro, non milioni, che corrisponde alla cifra più bassa degli ultimi 12 anni, proprio perché i contenimenti programmati e gestiti dagli Atc si stanno dimostrando sempre più mirati ed efficienti”.
Per Marras dunque non c’è una sola ragione a supporto delle affermazioni di Scola: “La realtà dei fatti - conclude - non solo smentisce le affermazioni approssimative e ideologiche del presidente di Italia Nostra, ma legittima il paradosso per cui, nel caso in cui in questa provincia i cacciatori non svolgessero la propria attività - sia di caccia libera che di selezione e contenimento - ci troveremmo nella condizione di dover imporre una tassa aggiuntiva a carico di tutti i cittadini per finanziare sia gli abbattimenti che l’erogazione degli indennizzi agli agricoltori”