L'Anuu Migratoristi torna alla carica sul problema TAR. L'associazione ha segnalato al Governo (con una nota inviata al Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti e al Ministro della Giustizia Paola Severino Di Benedetto), la necessità di affrontare urgentemente e risolvere la situazione dei continui ricorsi delle associazioni ambientaliste sui dispositivi in materia di caccia, cosa che comporta grandi e immotivate incertezze per il mondo venatorio e "incide negativamente anche con gli sforzi in atto da parte del Governo per garantire al nostro Paese la necessaria capacità di ripresa economica e sociale".
Secondo il Presidente Marco Castellani non è più ammissibile, anche in relazione alle logiche di “spending review” che tutto il Paese è chiamato ad affrontare, concedere l'immunità finanziaria a ricorsi sistematici presentati da associazioni aprioristicamente contrarie alla caccia che, in quanto riconosciute come ONLUS, sono esentate dal sostenere a proprie spese i relativi costi finanziari (per centinaia di migliaia di euro ogni anno) che così vengono a gravare sulla collettività e quindi paradossalmente sugli stessi cittadini cacciatori.
Una situazione che spinge diverse associazioni, secondo Castellani, "a presentare ricorso al solo scopo di produrre intralcio, seppur momentaneo, alle normali attività per le quali detti provvedimenti erano stati specificatamente approvati, contando esclusivamente sulle sospensive che vengono spesso accordate dai Giudici anche se poi, come accade nella maggior parte dei casi, gli stessi Giudici rigettano tali ricorsi entrando nel merito. In tutti questi casi le sospensive concesse nel frattempo privano gli interessati della possibilità reale di svolgere l’attività regolamentata nel periodo utile opportunamente individuato dai provvedimenti sospesi e a ben poco serve poi vedere riconosciute le proprie ragioni".
Per questi motivi l’ANUUMigratoristi ha richiesto al Governo provvedimenti che obblighino anche le Associazioni ambientaliste a pagare di tasca propria i ricorsi ai TAR presentati in queste specifiche materie, anche per porre a carico dei ricorrenti un risarcimento per i soggetti ingiustamente danneggiati da sospensive poi non confermate dalle sentenze di merito.