"La Provincia di Arezzo ha tempestivamente adottato, con apposita deliberazione, due provvedimenti stralcio del calendario, relativi alla caccia di selezione che è regolarmente in corso, ed all’addestramento cani, che sarà attivo dal 19 agosto. Per il resto, è possibile riservarsi di regolare la restante disciplina con successivo ed apposito atto una volta chiarite tutte le questioni, non essendo ancora imminente l’apertura della stagione venatoria, che è prevista infatti per la terza domenica settembre, che quest’anno è il giorno 16". Così risponde il presidente della Provincia di Arezzo, Roberto Vasai, al comunicato dell'Assessore regionale Gianni Salvadori, il quale ha definito inopportuna a decisione di non deliberare sul calendario venatorio da parte della provincia.
"Nel frattempo - sottolinea Vasai - è stata richiesta, con apposita deliberazione, alla Regione Toscana la preapertura per il giorno 1 settembre 2012, e si attende risposta dalla Giunta Regionale. Il più grave problema del calendario è infatti che ad oggi non è possibile prevedere i tempi di caccia al cinghiale necessari per assicurare il raggiungimento del piano annuale, contenere i danni, e limitare gli incidenti stradali, potendosi approvare per delibera consiliare regionale, solo un periodo limitato di 90 giorni, anziché l’intera stagione venatoria come fino ad oggi stabilito ad Arezzo".
"Deliberando oggi la caccia al cinghiale - sottolinea il presidente della Provincia - non si potrebbe prevedere che un limitato periodo, decorrente al minimo dal 1 ottobre, lasciando tutto il mese di settembre senza caccia al cinghiale, con grave ed ulteriore danno alle colture agricole, e provocando un concentramento di tutti i cacciatori, compresi i 7.500 dediti normalmente al cinghiale, nel periodo 16–30 settembre alla sola stanziale escluso il cinghiale, procurando grave danno alla fauna".