Gli animalisti altotesini hanno organizzato un sit in di protesta contro la legge provinciale sulla caccia che quest'anno ha anticipato al primo luglio la caccia alla volpe e al primo agosto l'abbattimento dei cervi (invece che il primo settembre). Proprio la caccia di selezione è il motivo della protesta, visto che, come scienza faunistica vuole, prevede l'abbattimento anche di esemplari non ancora adulti e femmine.
Poco importano i rilievi tecnico faunistici e i censimenti. Si sa, non sono questi gli argomenti preferiti degli animalisti, che preferiscono buttarla sul sentimentale. "La giunta provinciale - dicono infatti Lav e Wwf di Bolzano - dimostra in questo modo di non avere sensibilità e rispetto per gli animali nemmeno nelle fasi più delicate della loro vita".
Anche di fronte alla chiara evidenza di situazioni degenerate per l'eccessivo proliferare delle popolazioni ungulate (con danni alle attività agricole, pericolo di incidenti stradali e impoverimento genetico delle stesse specie) ribattono che la selezione non serve, che se non ci fosse la caccia, ci penserebbe la natura a selezionare gli individui più deboli e malati. Purtroppo la realtà è un'altra: vedasi il caso dei cervi della foresta del Cansiglio, dove a causa delle mancata selezione oggi si ha una popolazione malata, troppo numerosa e causa di un degrado ambientale difficile da ripristinare.