Per l'Arcicaccia regionale la decisione assunta dalla Regione Toscana sul taglio di 2,3 milioni di euro al settore caccia, rappresenta la “reiterata intenzione di mettere le mani sui soldi dei cacciatori”. Grave è per l'associazione venatoria che la notizia sia stata diffusa dagli organi di stampa e non comunicata dall'Assessore, l'ipotesi, sottolinea “non è mai emersa negli incontri svoltisi in Regione”.
Ad ogni modo un provvedimento simile sarebbe anche per l'Arcicacia “del tutto ingiustificato ed illegale”. "Le tasse che i cacciatori pagano - evidenzia la nota - , in base alla Legge regionale 3/94, sono finalizzate al comparto faunistico-venatorio proprio in virtù del fatto che sono state concepite con un vincolo di destinazione. La gestione faunistica di questa Regione, altrimenti, subirebbe l’ennesima beffa che andrebbe ad aggiungersi all’incredibile ammanco, anch’esso illegale, dei trasferimenti da parte dello Stato del 50% delle tasse di concessione governativa sulla caccia, il cui mancato gettito, nella nostra Regione, ammonta ad oltre 50 milioni di euro".
"Vigileremo con grande attenzione lo sviluppo di questa vicenda, pronti a mettere in atto tutte le contromisure necessarie qualora questa sciagurata ipotesi dovesse effettivamente realizzarsi. Intanto, - conclude la nota - come prima cosa, chiediamo all’Assessore Salvadori di istituire immediatamente un tavolo di concertazione con il mondo venatorio toscano al fine di coinvolgerlo sistematicamente per seguire al meglio l’evolversi di questa vicenda". L'associazione auspica anche la ricostruzione di “un clima di condivisione per superare tutte le incertezze che gravano sulla caccia in Toscana".