Il
calendario venatorio siciliano è assolutamente legittimo e la mancanza del nuovo
Piano faunistico venatorio non implica lo stop della caccia nei siti Natura 2000. Questa in sostanza la risposta dell'Assessore regionale alla Caccia Francesco Aiello alle questioni poste dalle associazioni ambientaliste, che hanno annunciato un ricorso al Tar.
"E' necessario chiarire - dichiara Aiello - che
il piano faunistico e venatorio non serve altro che a dividere il territorio regionale in tre parti: una destinata agli ambiti territoriali di caccia; una alle Aziende faunistico, venatorie e agrovenatorie; e una terza declinata a protezione della fauna attraverso le oasi, i parchi e le riserve naturali.
La legge 157 prevede che il Piano sia revisionato ogni cinque anni, decorso tale periodo si possono apportare eventuali modifiche. Questo non significa che, trascorsi i cinque anni, decadono gli ambiti di caccia, le aziende faunistico e venatorie, e soprattutto le zone di protezione, che invece restano costituite e funzionanti''.
Quanto alla caccia nei siti della rete Natura 2000, Aiello spiega che ''rispetto all'anno scorso, in cui il divieto era sancito dalle decisioni del Tar di Palermo, quest'anno ci sono i Piani di gestione, predisposti dagli enti gestori e approvati dall'assessorato del Territorio e dell'Ambiente che prevedono la possibilita' di cacciare nei limiti consentiti dalla legge''.