Sembra ormai più che assodato un nulla di fatto sulle deroghe al fringuello in Umbria. Nonostante le documentazioni tecniche scientifiche presentate dalle associazioni venatorie a luglio (Fidc e Anlc) sulla scorta dell'esperienza in Veneto, e dalle Province, la Regione ha preferito non rischiare, vista la delicata situazione dell'Italia sul fronte deroghe.
La Provincia Perugia in particolare aveva presentato gli esiti di un monitoraggio sugli appostamenti fissi, portando dati effettivi sul numero dei fringuelli in parte diventati stanziali. Ma ad oggi nessuna risposta è giunta all'ufficio tecnico provinciale. Sul Corriere dell'Umbria Franco Granocchia, delegato provinciale alla caccia in Provincia di Perugia, sostiene che il problema è soprattutto un mancato coordinamento tra le regioni “che - dice- hanno perso una grande occasione per poter lavorare insieme ed ottenere le deroghe”. Per Federcaccia Perugia questa è una scelta politica e tutt'altro che tecnica, visto che nonostante le documentazioni di carattere tecnico – scientifico legislativo non c'è stata nessuna presa di posizione da parte delle istituzioni.
Situazione diversa per lo storno, che con ogni probabilità sarà nuovamente oggetto di prelievo dal primo settembre fino alla fine della stagione venatoria, con un aumento di carniere rispetto a quanto concesso lo scorso anno (si arriverà a 30 capi a stagione). Bisognerà segnare gli esemplari abbattuti su un apposito tesserino, ancora nulla di certo sulla possibilità di utilizzare richiami.