Anche il Ministro dell'Agricoltura Mario Catania crede sia opportuno evitare la preapertura della caccia nei luoghi più colpiti dalla siccità. Lo ha dichiarato ieri a Repubblica, dopo aver scorso gli ultimi bollettini del Corpo Forestale sugli incendi di questa settimana. "Il momento burocratico, un calendario fissato da tempo, non deve prevalere sul momento naturale – ha dichiarato Catania al quotidiano - . I boschi italiani sono in uno stato penoso, se ne deve tenere conto. Lo si può fare in modo intelligente, nei territori dove i fuochi hanno colpito pesantemente, lasciando che siano le Regioni, nei loro poteri, a decidere, ma il calendario dei territori quest'anno chiede al calendario venatorio una pausa di riflessione". Questa la posizione che il Munistro porterà anche all'incontro del 5 settembre con gli assessori regionali all'Agricoltura sul tema della siccità.
La sortita del ministro ha avuto già i primi effetti in alcune regioni. L'Assessore emiliano Tiberio Rabboni sta valutando insieme a province e sulla base della nota diffusa dall'Ispra possibili restrizioni alle preaperture in Emilia Romagna soprattutto nelle zone appenniniche (in pianura le riserve idriche sono sufficienti per permettere l'abbeveraggio della fauna). “La Regione – si legge sempre su Repubblica - ha incaricato le Province di fare una "puntuale verifica" delle criticità presenti territorio per territorio "e adottare, se ne sussistono le ragioni, gli eventuali provvedimenti restrittivi".
In Calabria, anche l'assessore Trematerra si è detto disponibile ad un intervento sulla preapertura (prevista domenica 2 settembre), anche se – ha aggiunto - rischieremmo di non riuscire a informare tutti i cacciatori per tempo".