"Riteniamo che non ci siano le condizioni tali da indurre l'amministrazione regionale ad adottare un provvedimento così drastico come la
sospensione della caccia per le giornate di preapertura in programma l'1 e il 2 settembre". Lo ha detto l'assessore regionale alla Caccia,
Mauro Febbo sottolineando poi territorio regionale i livelli idrici degli invasi sia naturali che artificiali sono diminuiti, ma
non vi sono bacini in secca (salvo qualche caso eccezionale) e a tutt'oggi non sono pervenute notizie di animali selvatici recuperati che presentino uno stato di debilitazione dovuto alla siccità”.
"Le specie cacciabili per le quali è stata consentita la preapertura sono cornacchia, gazza, tortora e merlo” spiega l'assessore, specificando in particolare che le prime due specie rientrano tra i cosiddetti predatori opportunisti e per esse alcune Province hanno attuato piani di controllo proprio a causa del numero eccessivo di esemplari. Gli habitat in cui tali specie si procurano nutrimento - aggiunge - sono essenzialmente campi coltivati o margini di fossi e fiumi, pertanto esse non frequentano le zone umide che possono risentire maggiormente del fenomeno della siccità e in cui, conseguentemente, lo stato di stress delle popolazioni di fauna selvatica potrebbe essere aggravato dal prelievo venatorio.
"Per quanto riguarda gli anatidi - argomenta ancora Febbo - il calendario venatorio si è adeguato sia alla Guida dell'ISPRA ed è in linea con le raccomandazioni dell'Istituto formulate in occasione della siccità, in quanto ha previsto l'apertura del prelievo di queste specie il 30 settembre. Anche per quanto concerne l'addestramento cani, è da osservare che generalmente tale attività si volge in estate per circa due ore al mattino presto: considerato pertanto il periodo limitato dell'addestramento e la circostanza per cui esso avviene quasi esclusivamente in zone non umide, l'impatto è da ritenersi ridotto".
"Rimango perplesso – conclude Febbo - dai continui attacchi delle associazioni ambientaliste rivolti al calendario venatorio della Regione Abruzzo, che è uno dei calendari più conservativi, specie rispetto ad altre regioni". "Da una verifica effettuata nelle regioni Marche e Umbria emerge che la preapertura è prevista per 3 giornate, in preapertura sono state inserite anche alcune specie di anatidi e l'apertura generale per queste specie è prevista dal 16 settembre". "Sembrerebbe quindi che le associazioni ambientaliste stiano muovendo più un attacco politico che obiezioni fondate sui fatti".