In Valle d'Aosta le mele sono ormai il cibo prediletto dalle tantissime ghiandaie che ormai popolano campi coltivati e frutteti. Non c'è tempo da perdere se si vuole salvaguardare il raccolto. Ecco perché la cooperativa Cofruits ha ideato uno
stratagemma per incentivare i cacciatori, ad aderire al programma di controllo,
regalando cassette di mele a chi abbatte più esemplari (un plateu ogni 10 ghiandaie, due ogni 15). ''Abbiamo avuto un 30-40% di danni l'anno scorso - spiega Attilio Fassin, presidente della Cofruits - questi uccelli distruggono le nostre mele e purtroppo ce ne accorgiamo solo al momento della raccolta. Cosi', dopo aver provato con i dissuasori, che pero' disturbavano le case vicine, abbiamo chiesto alla Forestale e alla Regione di poter intervenire con la caccia di controllo''.
Si oppone Legambiente che, pur riconoscendo il problema reale e i danni per gli agricoltori, parla di barbarie e chiede che siano utilizzati
metodi non cruenti. Il punto è che ogni metodo messo in campo ha fallito, evidenzia Fassin, anche le gabbie ‘’larsen’’ sono improponibili – dice il presidente di Cofruits - perché catturano anche altri volatili". Improponibile poi l'ausilio di reti: "Ve lo immaginate - dice ancora Fassin all'Adnkronos - sistemare reti su meleti enormi? Oltre al costo notevole, non è fattibile". Il problema secondo gli agricoltori va affrontato in Regione. "Spero - conclude il presidente della cooperativa agricola - che, adesso, dimostri maggiore interessamento per
una problematica grave che rischia di mettere in ginocchio, in maniera irreversibile, il comparto agricolo".