Riceviamo e pubblichiamo:
Il Ministro parla di “non sostenibilità” della caccia in preapertura. Ebbene, ritengo che si possa discutere se sia giusto o meno concederla, o se non sia forse più equo dare a tutte le caccie la possibilità di cominciare lo stesso giorno. Tuttavia, credevamo che un tecnico come il Ministro non desse retta alle varie chiacchiere messe artatamente in giro da alcuni pseudo-ambientalisti, ma che prima di prendere posizione avrebbe valutato l’intera questione anche tecnicamente, e non sotto un aspetto puramente emozionale.
Vorremmo ricordare al Ministro che le preaperture riguardano pochissime specie, se non una: la tortora africana e, in alcuni casi, anche il colombaccio. Sono entrambe specie in sensibile incremento. E chi parla di siccità quale fattore destabilizzante, e dunque motivo di difficoltà per gli animali selvatici, sappia che queste due specie non ne risentono, in quanto la tortora africana è abituata a questi tipi di clima nel Maghreb e Nord Africa in generale, mentre il colombaccio necessita di un approvvigionamento idrico giornaliero davvero minimo.
Inoltre sappiano, il Ministro e le associazioni che concordano con lui, che nell’Africa Settentrionale la caccia a questi animali è aperta già da settimane prima delle nostre preaperture, senza limiti di carniere, e che molti cittadini stranieri, compresi gli italiani, partecipano a queste cacciate abbattendo animali in gran numero. Quindi non capiamo perché il cacciatore italiano che non può, o non vuole, andare in queste zone, debba essere penalizzato ulteriormente dall’assenza di preaperture. Ricordiamo che questo turismo venatorio non riguarda solo la tortora, ma in alcuni Paesi dell’Est e Nord Europa anche il colombaccio, la quaglia, la beccaccia eccetera, lungo tutto l’arco della stagione.
Quindi, a nostro avviso, invece di preoccuparsi delle preaperture – che sono regolate dalla legge nazionale 157/92 -, il Ministro Clini farebbe bene a guardare quello che accade con il turismo venatorio. Siamo Paesi comunitari o, nel caso del Nord Africa, dirimpettai sul Mediterraneo. Quindi, almeno in teoria, devono valere le stesse regole.
Perugia, 11 Settembre 2012
Franco Di Marco
Presidente Federcaccia Umbra