In Regione prosegue l'iter della proposta di legge sulle
disposizioni per la realizzazione di manufatti a supporto dell’attività venatoria dei cinghiali. L'obbiettivo è quello di consentire la realizzazione di apposite strutture e il riutilizzo di annessi agricoli non più utilizzati a supporto delle squadre di cacciatori. Il presidente della commissione ambiente Vincenzo Ceccarelli, in occasione delle consultazioni in sede congiunta con la commissione Agricoltura, con le parti interessate, ha evidenziato che la proposta intende disciplinare le “procedure per il rilascio del titolo abitativo, le modalità di utilizzo, i divieti di localizzazione ed il vincolo di destinazione”. “In tutti i casi – ha sottolineato il presidente –
i Comuni possono limitare o vietare le realizzazioni e vincolare la tipologia di materiale per la loro costruzione”.
Non sono però pienamente d'accordo
gli agricoltori che lamentano un'eccessiva agevolazione sulle norme urbanistiche che per il settore agricolo restano stringenti. Confagricoltura chiede di trovare altre soluzioni per portare avanti le legittime istanze dei cacciatori “che non sono solo ludiche ma che investono anche aspetti sanitari”, Cia invita a riflettere sul fatto che “norme semplici in materia edilizia non sono possibili”, infine Coldiretti lamenta il tentativo di “stabilizzare squadre di cacciatori sul territorio abolendo, di fatto, quella dinamicità che le ha sempre caratterizzate”. “Dispiace – dice Coldiretti -– che con tutti i problemi che insistono nel settore agricolo ci si ritrovi a parlare di una proposta di legge che permette, con facilità, interventi sul territorio che invece per altri sono lunghi e complessi. Non possiamo concettualmente essere d’accordo”.
Federcaccia Toscana dal canto suo osserva che “la legge, come tutte, è perfettibile” . “Occorre superare il dualismo agricoltori- cacciatori perché non risponde alla realtà. Spesso questi due mondi non solo si incontrano ma collaborano”. Secondo l’associazione, la norma in discussione è un “valido tentativo di sanare una situazione che già esiste sul territorio”. Circa i dubbi sollevati sulla responsabilità giuridica del manufatto, il presidente Ceccarelli ha risposto: “In legge è ben spiegata. La richiesta di rilascio del permesso a costruire o la eventuale Scia (Segnalazione certificata di inizio attività ndr) per l’adeguamento di ex annessi agricoli, è fatta dal
soggetto responsabile della squadra di caccia al cinghiale. Egli è, evidentemente, responsabile sotto ogni altro profilo”.