“Un'attenta lettura degli atti, partendo dal fatto che le tre delibere adottate dalla Provincia sul
calendario venatorio provinciale non ci sono mai state chieste dalla Regione, avrebbe evitato inutili
polemiche e affermazioni infondate come questa”. Così la
Provincia di Arezzo in una nota ufficiale risponde alle affermazioni dell'Assessore regionale Salvadori che ha parlato di “palese vizio di incompetenza” sul calendario provinciale.
“In primo luogo, infatti, - continua la nota della Provincia - è la legge nazionale, la 157, che prevede la piena competenza delle Province nella approvazione del calendario venatorio. In secondo luogo - spiega - le scelte della Provincia di Arezzo sono basate su motivazioni serie e fondate scientificamente, compreso il parere favorevole dell’Ispra, che la Provincia ha richiesto ed ottenuto".
In merito all'affermazione di Salvadori secondo cui l’amministrazione provinciale deve attenersi alla legge regionale così come fatto dalle altre Provincie, da Arezzo fanno notare che anche altre amministrazioni provinciali, proprio come Arezzo, hanno approvato un calendario “non conforme alla legge regionale”. Nella nota si fannnoalcuni esempi: "sull'addestramento cani, con modifica di giorni ed orari, Massa Carrara e Pistoia; sulla caccia alla lepre, con modifica di data (termina il 29 novembre anziché l’8 dicembre) ed imposizione di numero massimo di partecipanti, Lucca, Massa Carrara e Siena; su starna e pernice rossa, chiusura anticipata o divieto di caccia, Grosseto e Siena; sul fagiano, chiusura anticipata, Massa Carrara; sul piombo in zone umide, divieto, Firenze, e l'elenco potrebbe continuare".
"Stupisce, quindi, - conclude la Provincia - che ci siano in Toscana modifiche al calendario venatorio regionale da parte di province di serie A, ammesse e taciute, quali quelle di Massa Carrara, Pistoia, Lucca, Siena, Grosseto e Firenze, e modifiche da parte di province di serie B, Arezzo, che sarebbero, queste sole, illegittime. Ci permettiamo quindi di consigliare un po' di prudenza nei giudizi ed anche un po' più di attenzione per le vicende nazionali, con i calendari venatori di molte regioni e la preapertura della caccia o l’inizio della stagione venatoria sospesa, come in Lazio, Abruzzo e Molise, Sicilia, Campania, Puglia, Piemonte. Questi, infatti, sono evidentemente argomenti molto più seri, che è auspicabile che siano ben considerati dalla Regione prima che sia troppo tardi".