In un'intervista rilasciata sabato scorso al quotidiano La Stampa, l'Assessore regionale
Claudio Sacchetto, ha parlato anche della nuova legge sulla caccia, che sarà presentata entro fine anno.
“Il modello al quale ci ispiriamo - ha detto - è quello Toscano, regione di centrosinistra. Sono riusciti a creare economia nelle aree più marginali. Questo vorrei per zone come l'Alta Langa o le zone isolate e depresse: far diventare la caccia una risorsa per il territorio”. “La volontà - sottolinea - è di avere nuove norme proprio sul modello toscano: regione più piccola della nostra, ma con 100 mila cacciatori contro i nostri 30 mila, 5 mila cuneesi. Ricordiamo che già oggi in Piemonte la caccia muove un'economia che vale cento milioni di euro, senza contare l'indotto della ristorazione. Si può crescere".
Riguardo alla travagliata vicenda del calendario venatorio, Sacchetto prende atto del fatto che “metà delle Regioni sono nelle nostre condizioni". "In Piemonte - sottolinea - è in vigore la legge nazionale sulla caccia. Prevede che le Regioni fissino il calendario venatorio e chiedano parere all'Ispra. Obbligatorio chiedere, non vincolante il parere dell'istituto. Così abbiamo fatto, c'è stato il ricorso degli ambientalisti e il Tar ha deciso di sospendere la caccia".