Riceviamo e pubblichiamo:
Lunga l’attesa di quasi otto mesi, ma alla fine l’apertura arriva! Da fine agosto, i due amici hanno effettuato i sopralluoghi preventivi, hanno osservato, hanno riflettuto, poi deciso e si accordano sugli ultimi dettagli. Arriva la mattina presto del 16 settembre, ci si ritrova a buio nella campagna lombarda, ci si incammina verso le poste fucile in spalla, nel massimo silenzio e pieni di fiducia.
Poi all’orario previsto la caccia vera finalmente rinasce, i primi spari riempiono l’aria, voli di germani e colombacci popolano il cielo, fagiani sfrullati da cani fuori allenamento sfrecciano verso la palude. Tutto va per il meglio e la caccia mattutina riempie di soddisfazione i due amici: la lepre, alcune anatre e palombe, un mazzetto di tortore. Arriva mezzogiorno e si torna all’auto per starnare un po’ in disparte le prede, mangiare un boccone e prendere refrigerio dal sole che, nonostante il periodo, picchia ancora. Poi, la voglia di un buon caffè al vicino paese. Detto fatto, una passeggiata di pochi minuti verso l’abitato fucili nel fodero e la voglia di espresso è presto soddisfatta.
Tutta la gioia accumulata fino a quel momento sta però per andarsene in fumo. Il ritorno all’automobile è amarissimo: due cristalli lato passeggero polverizzati e pneumatico anteriore destro squarciato accolgono beffardamente i due amici come a volerli punire delle troppe soddisfazioni venatorie delle ore precedenti. Imprecazioni, rabbia e senso di frustrazione sono le sensazioni emotive che si rincorrono nei loro animi, poi però bisogna mettersi al lavoro per sgomberare i mille e mille frammenti che ricoprono i sedili e i tappetini, sostituire la ruota danneggiata, ripristinare ciò che è possibile ripristinare. Nulla all’interno del veicolo è stato rimosso, ulteriore conferma che si è trattato di un atto di puro vandalismo. Animalista arrabbiato contro i cacciatori o cacciatore arrabbiato contro colleghi più abili?
Non lo sapremo mai: i due amici lo chiameranno semplicemente “delinquente vigliacco e frustrato” che è riuscito a riempire di amarezza uno degli eventi più attesi nella vita di un cittadino cacciatore, oltre a causare un non indifferente danno economico. Un giorno, ne sono certi, arriverà anche per lui la pesante punizione che si è guadagnato e poco conta se a provvedere sarà la giustizia umana o quella divina. Per intanto, in bocca al lupo a tutti i galantuomini.
Massimo Marracci