Una trasmissione equilibrata quella condotta su
Radio24 venerdì scorso da Gianluca Nicoletti. Nonostante si sia partiti dai dati presentati da una delle associazioni più agguerrite e schierate per la totale abolizione della caccia, il dibattito si è fatto subito serio e costruttivo grazie alle considerazioni del conduttore, che ha mantenuto un
atteggiamento imparziale nell'esplicare le perplessità di chi considera la caccia un'attività sorpassata, e le ragioni di chi la pratica nel rispetto delle leggi e secondo precisi principi etici e faunistici. Considerare fagiani, cinghiali e lepri semplice selvaggina da consumare, è qualcosa di naturale secondo il giornalista radiofonico, il quale ha fatto presente di essere stato oggetto lui stesso di un
atto dimostrativo (vernice rossa sotto casa) da parte degli animalisti per aver pronunciato in radio simili parole.
Ad ogni modo durante la mezzora di diretta sono state affrontate le diverse questioni più dibattute anche all'interno del mondo venatorio: dal
problema della sicurezza, alla questione
danni della fauna all'agricoltura, fino all'impatto della questione su una popolazione spesso distratta quando si tratta di temi propri della gestione faunistica. Temi discussi durante le telefontate dei cittadini: cacciatori, ex cacciatori, escursionisti e agricoltori. C'è stato chi ha fatto notare che si sta perdendo di vista la vera etica del cacciatore e che quindi ci vorrebbe un salto in avanti per
preparare culturalmente i cittadini, cacciatori e non. Oppure chi come Silvia, agricoltrice, ha parlato dei danni eccessivi causati da popolazioni faunistiche non sufficientemente controllate: tanto che - è stato detto - è ormai più facile incrociare un fagiano o una lepre sulle strade cittadine che gatti in amore.
Maurizio Giulianelli, vicepresidente dell'associazione
Vittime della Caccia ha detto la sua, presentando i dati sugli incidenti, che secondo lui sarebbero la dimostrazione lampante di come la caccia strida con gli elementari requisiti di sicurezza per i cittadini. Dall'altra parte ha invece parlato il Presidente nazionale Fidc
Gianluca Dall'Olio, ricordando che anche la caccia, come ogni altra attività dell'uomo, può essere soggetta a incautela ma che, di contro,
tutti i cacciatori sono sottoposti a severi controlli ed esami prima di ottenere la licenza. Dall'Olio ha colto l'occasione per ricordare che un impegno sul fronte sicurezza quest'anno c'è stato soprattutto da parte delle associazioni venatorie, che insieme, hanno stampato e distribuito in 400 mila copie un opuscolo di trenta pagine che ripercorre tutte le norme sulla sicurezza e organizzato in 13 regioni una giornata di addestramento prima dell'apertura finalizzata ad un uso sicuro e corretto dell'arma.